QUESTO SITO UTILIZZA COOKIES DI TERZE PARTI. CONTINUANDO A USUFRUIRE DEL SITO SI ACCETTA.
CLICK QUI PER SAPERNE DI PIU’
Chi siamo: Click qui sopra (sul titolo "Eccoci!") per il report del Seminario fondativo, i desideri di IFE Italia, la nuova IFE Italia, il nostro Manifesto Femminista
IFE Italia è anche su FACEBOOK con il gruppo
IFE ITALIA
PER CONTATTI SCRIVERE ALL’INDIRIZZO: ife.italia2012@gmail.com
Il link per leggere il corposo articolo di Rota che stimola riflessioni importanti sul senso del lavoro, oggi.
immagine. dal film "Tempi moderni" du Charlie Chaplin.
"(....) per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini e le donne (NDR) lo faranno"
Buon anno,di speranza a tutt3.
Immagine:"La terrazza" dipinto di Berthe Morisot
Immagine si può.
IFE Italia augura a tuttə un mondo migliore.
Immagine dalla rete
“In un mondo dove esistiamo solo passate sotto silenzio, sia nella realtà sociale che nei libri, dobbiamo, che ci piaccia o no, costituire noi stesse come uscendo dal nulla, essere noi le nostre proprie leggende nella nostra stessa vita.” A questa necessità e a questa sfida Monique Wittig (1935-2003) ha indubbiamente dato una risposta forte, visibile in tutta la sua opera. Wittig ha messo al centro della riflessione e della scrittura il soggetto lesbico, operazione che per me è stata dirompente.La sua coerenza ha spezzato ogni riferimento imitativo per liberare anche gli aspetti ludici, come rivela il divertito ed eroico impianto del Dizionario delle amanti, la cui traduzione mi ha fortemente arricchito.(...) Dici che non ci sono parole per descrivere questo tempo, dici che non esiste. Ma ricordati. Fai uno sforzo per ricordare. E, se non ci riesci, inventa”.
"(...) Il potere coloniale, e quindi le strutture che lo concretizzavano – il potere militare, economico e culturale – sono state mantenute con l’obiettivo di costruire inferiorità, sottomissione, subordinazione. Maria C. Lugones ha teorizzato varie forme di resistenza contro le molteplici oppressioni principalmente quelle legate all’intersezione tra le categorie di razza, genere e colonialità in America Latina. Di lei vanno particolarmente ricordati la teoria dei “sé multipli”, il lavoro sul femminismo decoloniale e lo sviluppo del concetto di “colonialità di genere”, che teorizza il genere come un’imposizione coloniale.(...)"
Immagine: dipinto di Lisandro Rota
Riceviamo dall’autrice e volentieri pubblichiamo.
L’articolo è stato pubblicato sul quotidiano "Il Manifesto" del 7 dicembre 2023
"È probabile che uno degli elementi chiave dell’affermazione culturale e delle attuali fortune di un pensiero reazionario – che francamente avevamo sperato d’aver seppellito diversi decenni fa – sia anche il ritorno dell’antico e nefasto desiderio dell’umanità di liberarsi dalla materia che la costituisce. (...)"
"(...) Si dice a ragione allora insistentemente: il femminicidio è soprattutto un problema di uomini e sono costoro a doversene fare carico pubblicamente. E viene aggiunto subito che riguarda tutti gli uomini, non solo alcuni uomini, che è l’aspetto più difficile da sbrogliare. Perché c’è da superare la tentazione diffusa di addebitare il femminicidio a colpi di follia esplosi in un uomo, magari apparentemente mite e innocuo: del quale solo dopo perlopiù si viene a sapere che esercitava violenze continue e di vario tipo che accumulatesi a un certo punto esplodono.(...)
Un riflessione al maschile che aiuta.
"(...) Sono decenni che gli studi di genere ci dicono che tra patriarcato e capitalismo c’è un’alleanza genealogica. Prima ho fatto cenno alla caccia alle streghe, e a molti è nota la celebre tesi di Silvia Federici, per cui «lo sviluppo del capitalismo iniziò con una guerra alle donne: la caccia alle streghe del XVI e XVII secolo». Il capitalismo contemporaneo non ha attenuato quell’alleanza dell’origine ma l’ha rinvigorita, femminilizzando il lavoro, privatizzando ogni esperienza di legame sociale, assumendo infine il codice della guerra – con tutto il suo galateo intrinsecamente patriarcale e maschilista – in sostituzione di quello della democrazia. Senza questa correlazione tra patriarcato e capitalismo rischiamo oggi di perderci la radicalità sociale per cui il primo è diventato il modello di riferimento delle forme contemporanee del dominio e della violenza e il secondo ha globalizzato la caccia alle streghe condannando le donne a una sottomissione che sotto l’apparente promessa della liberazione individuale per poche è diventata un incubo per quasi tutte. (...)"
Sito realizzato con SPIP 2.1.1 + AHUNTSIC
Immagini utilizzate nel sito, quando non autonomamente prodotte: