Report dell’incontro:
a) nessuna di noi per ragioni essenzialmente economiche riuscirà a partecipare all’incontro femminista di Paestum. Abbiamo pertanto condiviso di scrivere un testo che esprima i contenuti che avremmo portato all’ incontro se ci fossimo potute andare. Ci preme in particolare sottolineare che il nostro essere femministe ci fa vedere con maggior chiarezza quanto siano collegate gli aspetti di materialità e gli aspetti simbolici a partire dall’intreccio dei due sistemi di potere, di genere e di classe che governano il mondo. Essere femministe, cioè, per noi non vuole dire voler rappresentare una parzialità ma partire da sè per riscrivere il mondo mettendo in discussione le strutture di potere, personali e collettive, che creano e costruiscono diseguaglianze ed illibertà;
b) parteciperemo all’incontro internazionale di Firenze 10+10 dall’8 all’11 novembre 2012 cercando di rendere visibile anche in quel contesto un pensiero, un’analisi ed una pratica femminista L’idea è quella di costruire un workshop femminil/femminista su "debito e le politiche di austerità" con tutte le realtà disponibili Nei prossimi giorni capiremo chi ci sta e cominceremo a lavorarci sopra;
c) stiamo seguendo due interessanti convegni uno sul linguaggio sessuato/stereotipi e l’altro , a cui abbiamo dato il patrocino come IFE Italia , sulla toponomastica femminile (fra le breve l’info) . Su questi temi stanno lavorando anche le amiche di IFE Bergamo all’interno Consiglio delle donne di BG. Si è convenuto di tenerci i informate sugli sviluppi;
d) parteciperemo ad un bando della Regione Lombardia con un progetto sugli stereotipi di genere. Lo faremo insieme ad altre associazioni e se riusciamo qualche Ente Locale e cooperative di servizi. Il progetto dovrà essere pronto per il 16 ottobre data di chiusura del bando;
e) il seminario dI IFE Italia che avevamo ipotizzato in autunno a Capannori non potrà essere organizzato per ragioni oggettive. Verificheremo con se si potrà tenerlo per il marzo prossimo a 1 anno da quello in ValSerina. Se no valuteremo dove farlo. Quel che abbiamo convenuto è però la necessità di realizzarlo in modo da verificare il lavoro svolto e continuare le nostre elaborazioni sui nessi femminismo/classe/sistemi di potere.
f) a livello territoriale vanno segnalate inoltre le numerose iniziative che organizzano e a cui partecipano le compagne/amiche di Bergamo che consente ad IFE di esser ben visibile a livello locale. Lo stesso dicasi per Lodi. Nelle altre realtà, a parte qualche iniziativa a Como, dovremmo impegnarci di più.
Siamo poi passate alle questioni "economiche". La partecipazione al coordinamento di Firenze 10+10 ci costa. Dovremmo fare qualche tessera in più e pensare ad ulteriori forme di autofinanziamento. Come al solito... faremo miracoli....
Infine abbiamo discusso sui motivi politici che hanno portato alla riorganizzazione di IFE a livello europeo. IFE Italia, Polonia, Portogallo, Ungheria, Francia, Belgio hanno ritenuto di consolidarsi come realtà nazionali e di tenersi in rete come "Feminists for another Europe" per continuare il percorso iniziale di IFE , cioè quello di occupare lo spazio politico con una presenza femminista in grado di mettere in discussione i sistemi di potere esistenti e lavorando nel contempo per l’affermazione di un’ Europa differente fondata sui diritti all’autodeterminazione per tutte e per tutti. Per questo abbiamo aderito alla Joint Social Conference, una rete europea mista di soggetti e movimenti sociali, con la quale stiamo costruendo l’Alter Summit che si terrà ad Atene nella primavera del 2013.
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