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"Intersezioni femministe" pubblica, nel nuovo numero della rivista on-line di transform italia , un recente video di Judith Butler, (con sottotitoli in italiano attivabili cliccando sull’icona sulla destra) girato al "Gaza Solidarity Encampmenti" di Bologna, nella cui universitá, come scrive Paola Guazzo nell’introduzione, "la filosofa ha tenuto fra l’altro l’apprezzatissima lectio magistralis intitolata Fascist Passions, titolo di impatto che vale già il contenuto. Butler, americana di origini ebraiche, partecipa anche a un avvenimento fuori dalle mura universitarie, in un luogo non anodino, dove l’impegno è messo a nudo e non è solo chiacchiera accademica anche queer."
Intervento in video di Lea Melandri sul lavoro di riproduzione sociale e domestica, un lavoro costantemente rimosso.
"Il lavoro di cura e il lavoro domestico, confusi con l’amore, con l’altruismo materno, con l’ambigua collocazione dell’essere femminile, sospeso tra sacralità e determinismo biologico, non riescono ancora oggi a essere visti e riconosciuti per quello che sono sempre stati: sostegno materiale e affettivo al potere e al privilegio di un sesso, ma, per estensione, anche di una classe, di una razza. (...)"
"Recentemente il governo ha approvato un emendamento al PNNR che consente alle associazioni antiabortiste l’ingresso ai Consultori pubblici (quei pochi rimasti!). Al contempo il ministro dell’Istruzione ha firmato un protocollo d’intesa con le associazioni combattentistiche e partigiane per consentire il loro ingresso nelle scuole specificando che l’intesa non riguarda solo l’ANPI perché quest’ultima non può avere il monopolio sul tema della resistenza e della lotta di Liberazione. (...)"
Nella rubrica "Intersezioni femministe" di Transfrorm’Italia è stato pubblicato il ink di un testo su Silvia Federici. Al di là se si condivide o meno il pensiero della filosofia femminista vale la pena leggerlo.
"(...) Le più recenti riforme attuate in Italia (la legge Fornero del 2021, il Jobs Act del 2016), in linea con le trasformazioni avvenute sin dagli anni Novanta in un’ottica di deregolamentazione e neo-liberalizzazione del mercato del lavoro, hanno reso sempre più precarie e instabili le carriere di tante persone, acuendo i divari di genere. (...)"
Buon 1 maggio femminista e intersezionale
"(...) Nonostante le insidie che il tema porta con sé ci è sembrato che valesse la pena inserirlo fra i temi della rubrica che abbiamo voluto chiamare “intersezioni femministe” proprio per dare conto delle tante tendenze, posizioni, storie, pratiche che segnano e caratterizzano il femminismo nel suo divenire. Inoltre abbiamo voluto pubblicare testi sul tema del “femminismo islamico” nel numero che precede il 25 aprile, cioè la giornata in cui nel nostro Paese si festeggia la liberazione dal regime tirannico e dispotico del fascismo, perché ci sembrava utile ricordare l’esistenza di altre resistenze e lotte di liberazione che, in tempi e modi differenti, ancora si stanno caparbiamente compiendo. In particolare quelle che riguardano le donne i cui percorsi di liberazione sono ancora ben lungi dall’essersi compiuti, non solo nei paesi di religione musulmana.(...)"
"Mussolini scrisse: “Il fascismo respinge il pacifismo che nasconde una rinuncia alla lotta, una viltà, di fronte al sacrificio. Solo la guerra porta al massimo di tensione tutte le esigenze umane e imprime un sigillo di nobiltà ai popoli che hanno la virtù di affrontarla”. La spesa militare mondiale è aumentata per il nono anno consecutivo raggiungendo il massimo storico di 2.443 miliardi di dollari. Mai come oggi queste due cose vanno messe insieme" (...)
Sull’ultimo numero di Transform!Italia nella rubrica "Intersezioni femministe" una riflessione femminista sulla guerra.
Volentieri pubblichiamo il link per leggere, nella rubrica "intersezioni femministe" di Transform!Italia, l’articolo di Cristina Morini " Il posto delle donne e il ricatto della sopravvivenza: politiche autoritarie del presente”.
"(...) Scrive, infatti, Cristina Morini : “Penso allora che in questo periodo violento della storia che stiamo vivendo, tra bombardamenti e desertificazione, il tema di una teoria dell’autorità ritorni centrale perché esplicita tutti gli elementi di una teoria del dominio sociale che corrisponde alla situazione che si sta creando: «Solo nel periodo della preparazione della guerra mondiale sono presenti tutti gli elementi per una nuova teoria del dominio sociale che corrisponde alla nuova situazione del suo complesso», scrive Herbert Marcuse nel 1936. «Nelle gravissime crisi economiche si organizza un apparato politico totalitario. I rapporti sociali assumono una nuova forma. La teoria acquista, in generale, un nuovo significato: è consapevolmente “politicizzata” e trasformata in arma dello stato autoritario e totalitario. L’unità della teoria borghese in queste fasi ha carattere negativo: consiste esclusivamente in un fronte comune contro il liberalismo e contro il marxismo […] Il rapporto di autorità e di dominio è determinato in modo che l’autorità non appare come una funzione del dominio, uno strumento del potere ecc., ma come fondamento del dominio stesso. (...)"
Immagine: dipinto di Katke Kolwitz
Non tutto a Gaza è guerra e violenza. C’è chi cura la bellezza e la pace.
Il link per leggere l’articolo.
Immagine: dipinto di Malak Mattar, artista palestinese
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